
L'okara, meglio conosciuta come polpa di soia, sembra essere un promettente candidato prebiotico: ossia un elemento che agisce sulla flora intestinale, modificandone il comportamento e migliorandone gli equilibri.
I ricercatori dell'Università inglese di Roehampton e della Ciudad Universitaria in Spagna hanno studiato gli effetti dell'assunzione dell’Okara sulle feci degli esseri umani e i risultati sono stati pubblicati sy British Journal of Nutrition.
Hanno sottoposto l’Okara a pascalizzazione, un processo che usa l’alta pressione per destabilizzare alcuni microrganismi ed enzimi per preservare le fibre che aiutano la regolarità intestinale. Nello specifico si è notato come l'Okara sia in grado di frenare il proliferare di classi di batteri nocivi come Clostridia e Bacteroides.
L'utilizzo sul mercato dell’Okara come prebiotico sarebbe una scelta di sicuro vantaggio economico, grazie al costo minimo della polpa di soia, oggi elemento di scarto della produzione di prodotti derivati dalla soia. La sua ricchezza di fibre assicura un impatto positivo sul metabolismo.
Ultimi da Food Executive
- Regolamento UE 2021/279 sui controlli che garantiscono la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti biologici
- Costo totale di proprietà: un investimento che si ripaga
- Estratti di frutta per ridurre l'ossidazione delle costolette di agnello
- Più produttivi con i moduli software pronti all'uso
- Regolamento UE 2021/155 sui livelli massimi di residui di alcuni antiparassitari